sabato 30 marzo 2013

Ni No Kuni - La minaccia della Strega Cinerea



Quando si parla di Level 5, parliamo di videogame ambigui nella loro semplicità che a volte spiazzano (in negativo), a volte non coinvolgono, a volte non convincono. Titoli come Rougue Galaxy o Dark Cloud avevano un design interessante ma non accattivante e un sistema di gameplay piuttosto macchinoso e poco pratico. Con Ni No Kuni, lo studio Level 5 non si distacca molto dallo stile di questi videogame, che come Dragon Quest VIII propongono nell'insieme un'esperienza videoludica interessante che tenta di recuperare l'rpg puro e crudo basato sull'esplorazione, sui combattimenti, su dungeon complicati e boss difficili da eliminare se non con un duro allenamento.


Ni No Kuni, per chi non lo sapesse, è stato sviluppato dallo Studio Ghibli. Fondato da Hayao Miyazaki, il famosissimo studio ha partorito film meravigliosi come La città incantata, Il castello errante di Howl, Ponyo, Porco Rosso (la Lucky Red sta rispolverando i vecchi classici e li sta riportando sui grandi schermi italiani). La conseguenza fondamentale ricade sul design e sull'estetica: sembra di vivere in un film di Miyazaki. Lo stile e la grafica sono coinvolgenti, così come alcune cut-scenes animate (che potevano essere molte di più). Dal punto di vista estetico Ni No Kuni è impeccabile, una boccata d'aria fresca nel panorama videoludico in cui c'è una corsa per raggiungere il fotorealismo sempre più avvincente e accattivante.

Dal punto di vista del gameplay Ni No Kuni soffre della macchinosità dei suoi cugini spirituali. Il sistema di combattimento, inizialmente, è lento e forse piuttosto ripetitivo, ma alla fine risulta intuitivo e gradevole dopo parecchie ore di gioco. Viene proposto un misto di classico rpg ed action, in cui è possibile muovere il personaggio all'interno dell'area di combattimento. Dopo molte ore di gioco è possibile destreggiarsi tra le abilità dei personaggi e dei famigli, creature adorabili che possono evolversi stile Pokemon per migliorare le proprie abilità e statistiche. Utilizzando i famigli ci si rende conto che i personaggi secondari (Ester e Arsuino) diventano quasi obsoleti per quanto riguarda le loro abilità offensive; ciò rende piuttosto inutile il loro utilizzo.


La storia è tanto "ingenua" quanto genuina. Non bisogna aspettarsi una narrazione complicata e articolata, ma una favola semplice e pura, senza pretenziose elaborazioni narrative. Come ogni favola di Miyazaki, Ni No Kuni ricalca quella leggerezza che contraddistingue le sue opere. La storia di Oliver è delicata e commovente. Il suo viaggio in quel mondo fantastico, dove la magia regna sovrana, è un'esperienza indescrivibile ed è lontana da tutto ciò che abbiamo giocato in questi ultimi anni. In fondo Ni No Kuni racconta di un bambino che vuole salvare la sua mamma. Non c'è niente di più bello.



Tutto ciò è andato perduto negli ultimi anni con i titoli di nuova generazione, viene recuperato con questo capolavoro.








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