giovedì 17 maggio 2012

Midnight in Paris


Gil è uno sceneggiatore di Hollywood che sta per sposarsi. Da sempre è affascinato dai grandi scrittori, artisti e pittori che lo hanno ispirato; inoltre è innamorato degli anni 20, epoca nostalgica che Gil adora per via delle sue caratteristiche uniche. Il suo lavoro lo vede come una prigione che non lo permette di potersi esprimere pienamente, e in un viaggio con la sua futura moglie a Parigi, Gil si trova a vivere un’esperienza magnifica che gli fa capire realmente quale sia il suo scopo nella vita.
La Parigi secondo Woody Allen è qualcosa di affascinante e irresistibile: la città sembra racchiudere un segreto che può essere svelato solo camminando per le vie parigine di notte o camminando sotto la pioggia. Gil rappresenta il modello perfetto che racchiude questa visione fanciullesca, innocente e romantica di una città che persiste nell’immaginario collettivo come magica e unica.
Interpretato da un inconsueto Owen Nilson, il protagonista principale è il tipico “lavoratore” costretto a dover vivere una vita nella quotidianità e nella routine, soffocato da doveri che limitano il suo spirito artistico. Parigi è l’antidoto dalla malattia che lo affligge, ossia la “contemporaneità”;  nella nostra epoca bisogna essere delle macchine perfette, produttori di idee stantie, in cui si vive di cene di convenienza, di amori obbligati e bisogna fare i conti con persone costruite e false.
Midnight in Paris è la seconda esperienza parigina di Woody Allen; aveva girato in Francia alcune sequenze di Tutti dicono I love you. Woody Allen presenta una Parigi inedita, quasi fantascientifica nel segreto che racchiude. Infatti, Gil si trova a vivere le notti parigine in compagnia di personaggi e artisti che ha sempre amato e che non ha mai potuto “ringraziare” dal vivo, che lo aiutano nel suo romanzo e nella ricerca di sé stesso. Nel suo viaggio all’interno di una Parigi “passata”, conosce Adriana, interpretata da Marion Cotillard, una bellissima stilista che lo aiuta a capire cosa vuole realmente da un rapporto d’amore e dalla sua vita.
Il film non è solo un omaggio a Parigi, ma è un omaggio all’arte. Ma ciò che è strabiliante in questo film è la capacità di rendere divertente, ironica e pazzesca la descrizione di essa, senza cadere nel sentimentalismo, nella noia e nella presunzione; Woody Allen ha un bagaglio culturale immenso, che vuole condividere con il pubblico senza arroganza e senza farlo sentire inferiore. Lo spettatore può anche non conoscere Luis Buñuel, ma in Midnight in Paris imparerà comunque ad amarlo.


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